Esaminare periodicamente la pelle
dell’intero corpo.
Fare attenzione alla modificazione dei nevi preesistenti e fare riferimento alla regola dell’ABCDE e al Segno del brutto anatroccolo.
La biopsia escissionale è il primo esame diagnostico in caso di lesione sospetta: consiste nella rimozione radicale della lesione pigmentata con un margine di 2 mm di cute apparentemente integra che viene inviato al laboratorio per l’esame istologico.
Questo esame permetterà la discriminazione tra benigno e maligno.
L’ereditarietà e l’esposizione al sole sono quelle maggiormente considerate.
Parenti stretti di portatori di melanoma sono più a rischio di svilupparlo, soprattutto se sono presenti nevi di aspetto atipico.
Un ulteriore rischio è costituito da cute, occhi e capelli chiari. (approfondisci cliccando qui)
Dal momento che le radiazioni ultraviolette incrementano il rischio di sviluppare sia il melanoma che i carcinomi cutanei, è importante ridurre l’esposizione al sole dalle 10.00 alle 16.00, proteggersi con adeguati indumenti e con occhiali scuri ed utilizzare creme solari con alto fattore di protezione mantenendo comunque
tempi di esposizione ridotti
Quindi : SOLE SI MA CON GIUDIZIO!
L’utilizzo dei lettini abbronzanti o solarium (radiazioni UV artificiali) in particolare in giovane età, è associato a un significativo aumento del rischio di melanoma. Il governo italiano ha vietato l'uso di apparecchiature abbronzanti a minori, donne in gravidanza, persone con una storia personale di tumori della pelle e persone che non si abbronzano o che si scottano facilmente dopo esposizione al sole. Il lettino abbronzante non aiuta a “preparare” la pelle per le successive esposizioni al sole, dando invece un falso senso di protezione che può̀ aumentare i rischi per la salute.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ne sconsiglia l’uso a tutti indistintamente.
Nello stadio precoce, l’asportazione chirurgica del melanoma con un adeguato margine di sicurezza rappresenta la terapia di scelta. Per le forme ad alto rischio di progressione o per le forme di melanoma avanzato abbiamo a disposizione terapie mediche innovative integrate alla terapia chirurgica in base allo stadio della malattia.
Il rapporto tra ormoni femminili e melanoma è controverso. Infatti non sembra esserci un aumento di incidenza del melanoma in seguito all’impiego di contraccettivi orali, mentre i risultati degli studi sulle terapie per l’infertilità non sono del tutto univoci.
Gli ormoni rilasciati durante la gravidanza stimolano la crescita dei melanociti e dei nevi: spesso la donna in gravidanza nota alterazione del colore della pelle e dei nevi, ma la maggior parte degli studi ha dimostrato che la gravidanza non influisce sull’insorgenza di un melanoma. Dopo un pregresso melanoma è consigliabile evitare una gravidanza nei successivi 2 – 5 anni. Questa precauzione è dovuta alle controversie tuttora esistenti sull’effetto della gravidanza sul decorso naturale del melanoma.
La dieta può incidere sulla prevenzione, lo sviluppo e la terapia del melanoma. Studi hanno dimostrato che la modifica della dieta da sola, aumentando l’assunzione di frutta e verdura, potrebbe prevenire il cancro, migliorare l’efficacia terapeutica dei farmaci, ridurre gli effetti collaterali indotti dalle terapie oncologiche. Anche caffè e tè verde sono oggetto di ricerca attiva in relazione alla prevenzione del melanoma in quanto gli antiossidanti naturali sono al centro della protezione della pelle. La ricerca sta indagando sul ruolo di diversi integratori alimentari ma ci vorrà tempo per capire se possono avere un impatto reale nella prevenzione del melanoma.
È molto importante il ruolo del medico di medicina generale (MMG) e del pediatra che quotidianamente hanno la possibilità di visitare anche per altri motivi la superfice cutanea, intercettare precocemente lesioni sospette da inviare al dermatologo e sollecitare i pazienti a sviluppare una adeguata attenzione al cambiamento di un neo, con la regola dell’ABCDE ed il segno del “brutto anatroccolo” ovvero il nevo che “spicca” e si differenzia rispetto alle altre macchie cutanee. Allo stesso modo il MMG e il pediatra possono suggerire un’adeguata protezione solare in base alle caratteristiche di maggior rischio (fototipo chiaro, numero di nevi, anamnesi familiare per melanoma).